giovedì 17 aprile 2014

Hurry up, take your time

Allora, ti dico un paio di cose semplici e lineari, perché quello che penso sul rapporto con "l'altro" te lo ripeto continuamente (affidamento/aspettativa/ragione: la trinità!) e, infondo, oggi non sembra comprensibile neanche a me che ci credo. Perciò ritengo più utile spiattellarti sotto gli occhi novità.

La capacità d’analisi, l’introspezione e il voler cercare (e non "trovare") un “perché” a tutti i costi ci ucciderà. Parte di questo me lo hai fatto capire tu, parte lui.
Tu quando mi hai detto che il “perché” che noi attribuiamo a degli eventi non è quello che gli da il vero senso; i “fatti” gli danno il vero senso. Quello che succede è quello che è. Quello che immaginiamo è quello che non è. Purtroppo o per fortuna.
Lui quando mi ha suggerito di salvare me stessa dall’analisi continua, quando mi ha chiesto di smetterla di cercare delle prove e, al loro posto, di accettare di avere fiducia in un altro. Di farmi liberare.

Ora io ti chiedo di avere fiducia in me: non farti divorare da te stessa, dalle tue paure.
Non fari arrugginire ed imbruttire perché, se accadrà, sarà perche tu stessa e solo tu avrai deciso di farlo accedere; anche se non esiste un motivo per farlo, anche se tutto ti sembra andare storto, anche se le persone a cui vuoi bene e che ti vogliono bene, sono quello che sono... tu con i tuoi limiti, loro con i loro.... e il lavoro è quello che è e la famiglia altrettanto... io ti assicuro che non ci servono né amici, né lavoro, né famiglia - e, al contempo, senza che una cosa escluda l’altra, ci servono amici, lavoro e famiglia - per accorgerci della scatola nera dentro di noi, di quella biglia grigia, lucida ed indistruttibile... e sorridere, e prendersene cura.

Cazzo, siamo stati creati per l’infinito.
Siamo il mondo ed il limite al mondo stesso e tu mi dici che vuoi commettere l’abnorme peccato di farti venire le righe all’ingù alle labbra perché sei insoddisfatta? Perché non ti senti affermata dall’altro? ...che siano amici, lavoro o famiglia.

No, sei troppo speciale per lasciare che succeda.
Troppo intelligente, troppo piena di delicatezza d’animo, troppo una nobile persona.
Sappi che tu puoi essere gentile, altruista e pronta con tutto il mondo ma se non lo sei prima con te stessa, annulli tutto il risultato (risultato per te e per chi ti sta attorno).

Quindi, ti prego, di nuovo, a conclusione e riassunto di tutto, fai questo senza analizzare, chiedere o pretendere un perché: godi, sorridi, arriva fin dove puoi che tanto al resto pensa Qualcun altro, accetta e procedi.
Ma procedi amando quello che fai, prendendotene cura ed accettando. Anche fosse dolore.

Io sarò con te.

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